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Giulia Ciarapica: fare critica letteraria 2.0, conoscenza, strumenti e pubblico

Chi è il book blogger e cosa fa? Cosa significa oggi fare critica letteraria 2.0?
Il libro di Giulia Ciarapica propone un percorso attraverso i diversi modi di raccontare i libri in Rete: dal blog ai social network e YouTube, tutti gli strumenti sono utili per parlare di letteratura e per farlo in modo originale, fresco, ironico e creativo. Senza dimenticare però che dietro ogni blogger c’è prima di tutto un lettore, che ogni giorno si informa, confronta testi e cerca di trasmettere la propria passione al pubblico (piccolo o grande che sia) con un linguaggio chiaro e semplice. Partendo dai ferri del mestiere e dalla scelta dei testi, passando per le fasi della recensione e i relativi stili, senza lesinare consigli pratici e di lettura, Book blogger ci conduce alla scoperta di un mondo in grande fermento, provando anche a tracciare una mappa per orientarcisi: dai primissimi portali e lit-blog italiani alle ultime tendenze sui social, per arrivare ai siti contemporanei più attivi e seguiti e al fenomeno degli youtuber.

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@riverberodiparole

Oggi qualcosa si sta muovendo e sta cambiando. I mezzi digitali stanno velocemente prendendo il sopravvento sulle nostre vite, assorbendoci completamente ed inglobando i nostri pensieri e le nostre moderne necessità. Come tutte le cose, il mondo in Rete ha i suoi aspetti negativi, ma costituisce anche uno strumento efficace per quella che Giulia Ciarapica definisce “critica letteraria 2.0”.

Tradizionalisti ed amanti della carta stampata, mi rivolgo a voi (concedetemi di cominciare questa recensione in tono solenne): utilizzare le nuove piattaforme online per la diffusione della cultura non è un’eresia, e richiede le stesse passione, preparazione e costanza di una pubblicazione fisica, supportate da una buona conoscenza degli strumenti utilizzati ed una grandissima capacità di relazionarsi a diverse tipologie di pubblico.

Con queste premesse, Book blogger – Scrivere di libri in Rete: come, dove, perché (edito da Franco Cesati Editore, della collana pillole e ad un prezzo di copertina di €12,00) è un utilissimo saggio che racchiude le basi ed ottimi spunti per tutti coloro che si vogliono approcciare al mondo del book blogging o che vogliono incrementare le proprie capacità circa l’analisi testuale, il confronto dei testi e la stesura di recensioni – non solo scritte, e portate su diverse piattaforme. Insomma, aspiranti book blogger ed aspiranti giornalisti, quella di cui vi parlo oggi è una piccola guida decisamente consigliata.

97vn_D8G_400x400.jpgPer chi non la conoscesse, Giulia Ciarapica è una book blogger fra le più influenti e competenti nel panorama italiano. Giornalista per Il Foglio e Il Messaggero – interessante e sempre ricca di suggerimenti la rubrica che cura, Una fogliata di libri –, la Ciarapica ha una personalità frizzante e travolgente, dalla straordinaria abilità comunicativa. Dispensatrice di hashtags, rubriche divertenti ed iniziative su Instagram e Twitter, vive sommersa di libri e possiede una biblioteca personale che farebbe invidia ai bibliofili più incalliti. Ma d’altronde, è proprio grazie alla sua enorme passione, al suo studio intenso e alle sue doti innate a comunicare messaggi e diffondere cultura che è riuscita a trasformare la propensione in un lavoro vero e proprio, che le permette di tenere incontri nelle scuole ed incoraggiare ragazze e ragazzi di tutte le età con il potente tramite del sapere.

E da una mente di questo tipo non poteva che venire fuori una guida chiara e completa, approfondita e puntuale ma senza la classica impostazione accademica che, a volte, rende i saggi di questo tipo particolarmente intricati. L’appunto da cui comincia è emblematico, infatti:

La letteratura e i libri in generale non sono “roba da intellettuali o oggetti di lusso che si deve aver paura di toccare, di maneggiare. I libri sono strumenti, e cibo, perché nutrono le persone, le aiutano a ragionare, a oltrepassare i limiti, ad avere visioni sempre nuove nel mondo (in continua evoluzione), ad aprirsi, ad andare in profondità.

E quindi:

Fare critica letteraria 2.0, insomma, vuol dire saper utilizzare strumenti diversi, e di maggiore diffusione, nonché quasi sempre gratuiti: significa guardare al presente e al futuro gettando sempre un occhio al passato; e alla nostra libreria.

Il percorso verso la recensione ideale (e la consapevolezza piena del lavoro del book blogger) muove, dunque, dai titoli di critica letteraria – e non solo – che ogni “candidato” dovrebbe prendere in considerazione per potersi formare e per possedere i giusti mezzi d’analisi, dato che ogni book blogger è principalmente un lettore e deve, naturalmente, costruire i propri ragionamenti su solide fondamenta. Punto cruciale e per nulla scontato – basti pensare alle puntualizzazioni che la nostra autrice ha dovuto fare attraverso accorate stories su Instagram: per parlare di letteratura, bisogna leggere, leggere tanto e bene, informarsi, studiare. Ma non si fermano qui i consigli della Ciarapica, che indica anche moltissimi titoli di lit-blog, riviste culturali e siti che possono rappresentare un ulteriore strumento per ottenere informazioni e tenersi costantemente aggiornati sulle novità, le opinioni e tutto ciò che serve.

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Si procede con i consigli sulla scelta del libro da leggere, altra operazione non facile e immediata, come invece può sembrare. Giulia Ciarapica ci tiene a sottolineare che le sue linee guida non costituiscono delle regole assolute: ognuno crea, man mano, propri parametri e gestisce tutto secondo la propria disposizione d’animo. In tal senso, se abbiamo la possibilità di poter scegliere il libro da recensire, tutto dipenderà anche dalla nostra personale formazione, e la recensione diventerà “un mezzo per parlare indirettamente di noi”.

E’ importante specificare che “nel mare magnum del Web” bisogna cercare di avere anche un approccio originale e fresco, tenendo ben presente il tipo di pubblico con cui dobbiamo confrontarci e stando attenti alle sue esigenze, stabilendovi un contatto reale e duraturo – cosa che, con i social network, è decisamente molto più semplice. Ogni testo è un tassello che può arricchire il bagaglio culturale dei lettori che ci seguono, e che può aprire un confronto che rende l’arricchimento sempre reciproco: questo è uno dei punti di forza maggiori che ho sperimentato personalmente dall’apertura del mio blog e, successivamente, degli account social ad esso collegati.

L’autopsia del testo prevede diverse fasi di lettura, da una più generale ad un’altra più approfondita e precisa, volta ad eviscerare il testo in ogni sua parola e ad individuare i punti centrali che ci permetteranno di esprimere un parere valido e ponderato (incipit, finale, personaggi, stile, messaggio…). Ciò non vale soltanto per la stesura di recensioni scritte (per blog o riviste culturali), ma persino per la modalità della video-recensione, apparsa con furore sulla piattaforma di YouTube. Anche in questo caso l’autrice sa darci alcuni nomi di youtubers capaci ed ispiranti, e fornisce i consigli e le tecniche necessarie per poter sperimentare questo peculiare tipo di critica, decisamente più controverso da realizzare in quanto più immediato ed autentico: “metterci la faccia”, infatti, richiede ulteriori attenzioni riguardo al luogo, al linguaggio, alle modalità di comunicazione, e può essere piuttosto snervante se non si hanno delle linee guida o se non si ha chiara la tipologia di pubblico che ci ascolta.

Tappa fondamentale – e conclusiva – in questo grande processo di lettura, scrittura, revisione e diffusione è il momento di promozione e autopromozione attraverso i social:

Se il nostro desiderio è farci conoscere su larga scala, se vogliamo far circolare il nostro lavoro e creare un pubblico vasto e variegato, se intendiamo coinvolgere utenti che non definiremmo dei lettori forti, diventa fondamentale un utilizzo consapevole e non sporadico di Twitter, Facebook e Instagram.

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Un esempio di colazione d’autore sul profilo Instagram di Petunia Ollister

Parole chiavi, creatività, cura delle didascalie e, soprattutto, scatti belli e accattivanti sembrano elementi superflui o non funzionali ad esprimere la propria opinione su un libro, ma nella nostra nuova era, in cui “l’occhio vuole la sua parte”, questi diventano essenziali per chi vuole approcciarsi alla critica letteraria 2.0 – basti pensare al profilo di Petunia Ollister, che ha creato il #bookbreakfast soddisfacendo gli occhi di migliaia lettori ed amanti dei dettagli.

 

Un fattore che va a completare la fisiologia di questo manuale è senza dubbio il supporto di numerosi esempi, alcuni tratti dai social di Giulia Ciarapica, altri da quelli dei book blogger che consiglia. Quasi in ogni sezione ed ogni capitolo viene presentata la questione prendendo in considerazione immagini, articoli, interviste, rubriche per mostrare praticamente ciò che si intende, componente, anche questa, determinante per un saggio informativo così chiaro e particolareggiato, che comprende anche più di un esempio per caso.

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Insomma, questo testo soddisfa appieno l’intento che si è proposto, e ve lo consiglio caldamente per tutto ciò che avete letto arrivando fino a questo punto:

… dare alcune coordinate di base per poter leggere, analizzare e valutare un testo – sia esso un romanzo, un saggio, un racconto, e per trasformare le nostre idee e i nostri appunti in parole scritte. Tappa importante per chi decidesse di aprire un blog di libri, cercheremo di capire in che modo rendere la nostra recensione interattiva, aprirla al mondo del web e ai social network.

 



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Retroscena

Sono Anna Negri, classe ’98, dottoranda in Studi Umanistici a Palermo, ex libraia Mondadori, lettrice appassionata (soprattutto di poesia), aspirante scrittrice secondo il mio diario di terza media. Qui raccolgo attività, pareri, approfondimenti.

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