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Estate e libri: titoli caldi sotto l’ombrellone

Siamo ufficialmente a luglio, il mese che ancora meglio di giugno ci proietta verso il solo desiderio di riposare, tuffarci in acqua, oziare e uscire perlopiù la sera per evitare l’afa del pomeriggio. Ovunque ci troviamo, l’elemento emblematico dell’estate è senza dubbio l’acqua, l’enorme distesa salata nella nostra spiaggia preferita, o la piscina di un parco acquatico, o quella di amici e parenti nelle loro villette estive; questa è la stagione in cui abbiamo così tanto tempo a disposizione da non riuscire quasi mai a gestirlo come vorremmo e dovremmo, dedicandoci ai piaceri e ai doveri in egual modo in vista dei mesi successivi.

Tralasciando i doveri, è inevitabile che un lettore più o meno assiduo guardi all’estate come al periodo più potenzialmente proficuo per ripulire la libreria, tagliare migliaia di titoli dalla lista degli arretrati e dedicarsi allo shopping più sfrenato per fare rifornimento. Ahimè, l’estate – e parlo personalmente – è però soprattutto la stagione in cui non riesco a portare a termine velocemente le cose, anche un libro, soprattutto se vado ad impelagarmi in scritture troppo tortuose per la mia momentanea predisposizione; per questo dico sempre che è importante, assolutamente importante, la scelta del libro da leggere, e in questo breve e chiacchiericcio articolo voglio proprio consigliarvi alcuni titoli a mio parere adatti per la stagione estiva, da leggere anche sotto l’ombrellone, negli intervalli fra un bagno e l’altro o con trenta gradi che battono sopra la testa.

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@riverberodiparole

Prima di propinarvi i miei consigli, che spero possano esservi effettivamente utili, vi suggerisco di capire qual è la vostra reale inclinazione: non parlo soltanto di gusti letterari, e quindi di capire quali siano i generi giusti per voi e le vostre esigenze, ma soprattutto di decifrare la vostra momentanea disposizione d’animo. Conoscendomi, e sapendo che i libri spessi ed enormi mi mettono in soggezione, soprattutto d’estate cerco di dedicarmi a letture brevi, concise, che anche nei momenti più lenti mi consentano di vedere il risultato di poche pagine di lettura.

Osservare di essere giunta a metà di un piccolo libro mi rende in qualche modo soddisfatta del traguardo e mi spinge ad arrivare alla fine nel minor tempo possibile, forte della brevità dell’opera – praticamente sfrutto la forza della psicologia su me stessa. E non è assolutamente vero che “grandezza” è sinonimo di capolavoro o di “libro imprescindibile”: posso dirvi che sono più numerosi i capolavori di un’ottantina o poche centinaia di pagine che quelli di più di mille pagine – e secondo me solamente i grandi classici possono assumere una simile definizione.

In ogni caso, con queste premesse, eccovi le mie proposte da portare con voi in spiaggia, da leggere in un noioso pomeriggio e, soprattutto, capaci di evitare il famigerato “blocco del lettore”!

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L’inventore di sogni di Ian McEwan conta 105 pagine sezionate in otto scorrevoli capitoli per otto diverse circostanze. Lo stile dell’autore è fluido, molto chiaro ed esaustivo, non si perde in giri di parole confusionarie e va dritto al punto senza tuttavia far disperdere la magia delle situazioni. La storia è originale, strana, sempre interessante. Ho scoperto McEwan con questo breve racconto e sicuramente leggerò qualcos’altro di suo in futuro.

 

9788806230951_0_0_1578_75.jpgIl mondo deve sapere di Michela Murgia è stata la pubblicazione con cui ho conosciuto questa formidabile donna. Questa volta abbiamo quasi sessanta minuscoli capitoli divisi lungo 156 pagine che, come potrete immaginare, volano meravigliosamente. Non so se sia un mio problema, ma i capitoli per me sono sempre un toccasana e un talismano anti blocco del lettore, perché mi pongono dei piccoli traguardi che, anche affrontati singolarmente, riescono a farmi portare avanti, senza stress, la lettura. Questo è un libro che si commenta da solo, la più classica e allo stesso tempo frizzante descrizione di un mondo del lavoro che non perdona, che si rivela ridicolo nei suoi meccanismi ma di cui non riesci a ridere senza una punta d’amarezza e indignazione. Un call center, una squadra di gente che sembra la caricatura del lavoratore medio – e invece è tutto vero –, un «mostro»: dal blog alla prima stampa, un viaggio nelle logiche della persuasione occulta da cui non potrete staccare lo sguardo.

3979842_253044.jpgLe Beatrici di Stefano Benni. 92 pagine, otto donne e otto monologhi di donne irrequiete, che evadono dal ruolo che grava loro addosso attraverso parole confidenziali, sproloqui, sogni e sospiri, deliri. Ad intervallare questi momenti fra teatro e racconto, ci sono poesie e canti d’amore, ma di un amore strano, moderno – anche troppo. Ho amato e divorato questo piccolo capolavoro, capace di mantenere sospeso il lettore fra risata e pianto, fra gioco e rassegnazione, consapevolezza dell’essere umano, dell’essere donna, grazie alla stupefacente perizia mimetica dell’autore. Una mia amica appassionata di Benni mi aveva anticipato questa sua capacità, ma io sono riuscita a rendermene conto solo dopo aver ultimato questa pazzesca lettura.

9788807901874_0_0_1551_75.jpgLe notti bianche e La cronaca di Pietroburgo di Fëdor Dostoevskij. Tutto quello che ho detto prima a proposito della ricerca di letture più o meno “leggere” ed abbordabili per il mood estivo non deve essere frainteso come una voglia di debellare qualsiasi traccia di classici durante la stagione estiva, tutt’altro anzi! I classici giusti ed azzeccati in relazione al nostro momento costituiscono la spinta più significativa per la motivazione e la soddisfazione del lettore, comprenderli a fondo ci fa sentire più pieni, arricchiti e sempre nuovi, in costante evoluzione. Paradossalmente, il classico è il più autorevole ed efficace portatore di novità, forse perché, diceva Calvino, “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. E il classico che voglio consigliarvi in questo contesto è proprio questo, due brevi viaggi lungo le strade di Pietroburgo attraverso la scrittura ipnotica e brillante di Dostoevskij, con il continuo stupore nel riconoscere attualità in un tempo così lontano. Se Le notti bianche sembrano racchiuse in una sfera di riflessioni piuttosto definita e struggente, La cronaca di Pietroburgo si riallaccia a moltissimi temi: l’osservazione della città e dei suoi abitanti diventa l’osservazione degli uomini e della loro società, della vita e della morte, della ricchezza e della povertà, dei letterati, dei circoli e della letteratura, della storia. Anche in questo caso mi è stato difficile staccarmi anche solo per breve tempo dalle pagine.

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Un bicchiere di rabbia di Raduan Nassar. Mio primo libro edito Edizioni SUR, conta 83 pagine e sette capitoli. In un lungo flusso di coscienza, lui ci racconta una giornata particolare, la sfuriata con lei, le divergenze ideologiche che contrastano con la necessità di essere insieme, uniti, da due a “uno”. Ho trovato piuttosto interessante questo racconto, ma non dirò nulla di più in questa sede: avete voluto una recensione a riguardo, e la avrete!

 

 

Dopo aver elencato questi titoli che spero possano rendere contenti lettori dai gusti diversi, vi voglio consigliare un libro per la saggistica e uno per la poesia pura.

download (1).jpgRazza e storia Razza e cultura di Claude Lévi-Strauss, due trascrizioni di interventi dell’antropologo alla Conferenza generale del 1949, quando l’Unesco pose all’ordine del giorno la risoluzione dei conflitti su base razziale. Lévi-Strauss scrive di questioni complesse da indagare, con l’occhio lucido dello studioso, collegando società, cultura, progresso e storia, attraverso considerazioni a volte discutibili, ma sicuramente interessanti da cogliere per rifletterci su. Rilevante la parte finale del saggio, quella che è stata sicuramente più discussa da antropologi ed etnologi, ovvero quella che si concentra sulla sempre minore tolleranza degli esseri umani, quella che espone una idea pessimista del progresso. Le razze non esistono, il razzismo è soltanto una “espressione storica”; dobbiamo concentrarci sulla condizione umana. Probabilmente approfondirò le questioni relative a questo testo in un articolo a parte.

download (2).jpgUltimo consiglio, ma non per importanza, Fiore di poesia, alcuni dei componimenti più significativi di Alda Merini scritti fra il 1951 e il 1997, dalle sue celebri raccolte. Da amante di poesia e della Merini, questa per me è stata una lettura emblematica, che ha saputo regalarmi innumerevoli spunti di riflessione e mi ha fatto avvicinare un po’ di più alla figura tormentata di questa donna, così fragile e forte al contempo, così capace di comunicare anche solo con una parola ben piazzata. Credo che questo possa essere un ottimo compromesso per approcciarsi alla sua opera, avendone un assaggio corposo da poter successivamente arricchire.

 

Questi sono i miei consigli estivi, letture leggere ma non superficiali, brevi ma intense, buoni spunti per oliare gli ingranaggi della mente anche nei momenti più vuoti e spenti, o in quelli più caldi! Fatemi sapere se leggerete (o avete già letto) qualcuno di questi libri, sono sempre aperta al confronto.

Buona estate e al prossimo articolo!



11 risposte a “Estate e libri: titoli caldi sotto l’ombrellone”

  1. A me hanno già consigliato “ le notti bianche” 😬

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    1. Ed è un libro davvero splendido oggettivamente! 😊

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  2. Avatar unaspeciedisolitudineblog
    unaspeciedisolitudineblog

    Mi hai dai dato un sacco di spunti interessanti, grazie mille!

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    1. Ne sono felice! Grazie a te per averli apprezzati 🌼

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      1. Avatar unaspeciedisolitudineblog
        unaspeciedisolitudineblog

        Se ne hai voglia e tempo passa pure dal mio blog. In particolare mi piacerebbe aprire un dialogo sotto il mio articolo “Perché leggere ancora?”, per sapere come la pensano gli altri. Buona giornata!

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        1. Mi piacerebbe, ma non riesco ad accedere al tuo sito… In caso lasciami qui il link al tuo articolo, sarei felice di leggerlo 😊

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        2. Avatar unaspeciedisolitudineblog
          unaspeciedisolitudineblog

          Non riesci a collegarti sul link di Instagram o da dove?

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        3. Qui si WordPress, se clicco sul tuo sito mi risulta inesistente ☹️

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        4. Avatar unaspeciedisolitudineblog
          unaspeciedisolitudineblog

          Ma lo sai che anche il tuo non riuscivo a trovarlo? Sono dovuta andare su Google a cercarlo e da lì mi sono iscritta. Comunque questo è il link :
          https://unaspeciedisolitudineblog.wordpress.com

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        5. Allora sarà qualche problema momentaneo della piattaforma. Ora faccio anche io così!

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  3. […] tutto quello che ci eravamo detti nell’articolo dei consigli dell’estate scorsa? – se non lo avete letto vi consiglio di dargli un’occhiata per avere qualche consiglio in più […]

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Retroscena

Sono Anna Negri, classe ’98, dottoranda in Studi Umanistici a Palermo, ex libraia Mondadori, lettrice appassionata (soprattutto di poesia), aspirante scrittrice secondo il mio diario di terza media. Qui raccolgo attività, pareri, approfondimenti.

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