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Dieci passi per dieci spunti: l’epilogo del 2017

Avrei dovuto scrivere questo articolo ieri, anzi, addirittura l’altro ieri, ma si sa come funziona questo periodo festivo: le ore scorrono così veloci che quasi non lasciano traccia, in dieci minuti sono volati via dieci giorni e ci si ritrova in un nuovo anno con la vita di prima, e si va avanti. Comunque, alla fine, anziché sigillare l’anno passato, con questo articolo inauguro quello nuovo, questo attesissimo – esattamente come gli altri – 2018; d’altronde, qual è la differenza?

Ho deciso di fare una specie di resoconto particolare, proponendovi delle citazioni o dei passi da alcuni dei libri che ho letto durante i 365 giorni trascorsi, tutte parole che mi hanno fatto riflettere, che hanno lasciato in qualche modo un solco dentro me e che custodirò per sempre nella mente e nel cuore.

Riesco a scrivere un articolo del genere per il semplice fatto che, sì, sottolineo sempre (o quasi) le parole o le frasi che mi colpiscono in un testo, che sia per motivi di studio o per diletto. La matita è la mia fidata compagna, e l’evidenziatore giallo è un avventuriero che compare ogni tanto ad affiancarla, quando si tratta di studiare. Sottolineo perché mi piace pensare che, tra qualche anno, magari potrò sfogliare nuovamente quelle stesse pagine, e allora potrò ancora riuscire a capire quali emozioni ho provato in precedenza, o in che stato d’animo ero, cosa mi restava impresso e su cosa mi soffermavo, constatando che probabilmente tutto questo nel tempo è cambiato.

E voi, sottolineate o segnate in qualche modo le vostre frasi prescelte, o preferite lasciare le pagine immacolate?

In ogni caso, ecco a voi alcuni dei miei passi più amati, tratti da alcuni dei libri letti più amati di questo estinto 2017.

. . .

Pace non trovo, e non ho da far guerra;
e temo, e spero; e ardo, e son un ghiaccio;
e volo sopra ‘l cielo, e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto ‘l mondo abbraccio.
Tal m’ha in pregion, che non m’apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
e non m’ancide Amore, e non mi sferra,
né mi vuol vivo, né mi trae d’impaccio.
Veggio senza occhi, e non ho lingua e grido;
e bramo di perir, e cheggio aita;
e ho in odio me stesso, e amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, donna, per voi.
Canzoniere, 134, Francesco Petrarca

<< Quel pomeriggio cominciò a leggere il libro “troppo grosso”, perchè non aveva niente di meglio per distrarsi. (…) Uomini e donne che hanno segnato la storia del mondo. Uomini e donne comuni – come lui, come suo padre, o come la ragazza che sapeva di perdere –, rosi dai dubbi e dalle inquietudini che provavano tutti gli esseri umani nei loro giorni pianificati. Gente che non provava un interesse particolare per la religione, per Dio, per allargare i propri orizzonti mentali o per raggiungere una nuova consapevolezza, finchè un giorno non aveva deciso di cambiare tutto. (…)
Non voleva più saperne dell’amore: era stufo di quella storia. Aveva pensato di lasciar perdere tutto e seguire i consigli del padre, ma ormai si era spinto troppo lontano: aveva attraversato l’abisso che separa un uomo dal suo sogno, e non poteva più tornare. Non poteva più andare né avanti né indietro. La cosa più semplice, dunque, era uscire di scena. >>
Veronika decide di morire, Paulo Coelho

<< S’io avessi venduta la fede, rinnegata la verità, trafficato il mio ingegno, credi tu ch’io non vivrei più onorato e tranquillo? Ma gli onori e la tranquillità del mio secolo guasto meritano forse di essere acquistati col sagrificio dell’anima? >>

<< Io non odio persona al mondo, ma vi sono cert’uomini ch’io ho bisogno di vedere soltanto da lontano. >>
Ultime lettere di Jacopo Ortis, Ugo Foscolo

<< Ogni società genera il tipo d’impostura che, per così dire, le si addice. E la nostra società, che è di per sé impostura, impostura giuridica, letteraria, umana … Umana, sì: addirittura dell’esistenza, direi … La nostra società non ha fatto che produrre, naturalmente, ovviamente, l’impostura contraria … (…)
‘I tuoi libri, i tuoi libri’ si disse Di Blasi, ad irridere se steso, a ferirsi. ‘Vecchia carta, vecchia pergamena: e tu ne facevi una passione, una mania … Per questa gente hanno meno valore che per i sorci, i sorci almeno li mangiano: e anche per te, ora; non ti servono più, ammesso che ti siano mai serviti; che ti siano mai serviti se non per ridurti a questa condizione. >>
Il Consiglio d’Egitto, Leonardo Sciascia

Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra,
non so.
Io ero un albero grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d’amore.
Fiore di poesia, da La Terra Santa, Alda Merini

<< Da bambini ci costringono a diventare grandi quando non siamo ancora pronti, poi basta un niente e ci aggrappiamo disperati al tempo perduto dell’infanzia. (…) In questo modo, cediamo al tempo e alle circostanze il dominio della nostra vita. >>

<< Non si deve cercare di indirizzare la propria vita solo sulla base di quella parte di realtà che è visibile a tutti, perché è l’altra faccia quella più interessante, quella che cela la luce più intensa e profonda. E’ solo a un passo dalla fine, quando si è alle strette, che si deve cercare di modificare la propria esistenza. >>
Il giardino segreto, Banana Yoshimoto

Gracili arbusti, ciglia
di celato bisbiglio …

Impallidito livore rovina …

Un uomo, solo, passa
col suo sgomento muto …

Conca lucente,
trasporti alla foce del sole!

Torni ricolma di riflessi, anima,
e ritrovi ridente
l’oscuro …

Tempo, fuggitivo tremito …
Lago luna alba notte, Vita d’un uomo, da La fine di Crono, Giuseppe Ungaretti

<< Godi che re non sei; godi che chiusa
all’oprar t’è ogni via: loco a gentile,
ad innocente opra non v’è; non resta
che far torto, o patirlo. >>
Adelchi, atto V, Alessandro Manzoni

. . .

Con questi detti di varia natura, questi variegati spunti di riflessione, auguro a tutti voi un inizio anno sereno e felice; che questi futuri giorni possano portare tante cose belle, e tanto tempo per leggere!
Al prossimo articolo ♥



5 risposte a “Dieci passi per dieci spunti: l’epilogo del 2017”

  1. Avatar Lanuvolettarosa78 (l'originale)
    Lanuvolettarosa78 (l’originale)

    Io le frasi che mi colpiscono di più di solito le trascrivo su un diario cartaceo e, a volte, diventano ispirazione per scrivere sul blog. Ps Buon 2018!

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    1. Purtroppo sono un po’ disordinata, e non sapendo quanti passi mi colpiranno del libro in questione preferisco sottolineare e, all’occorrenza, consultare. Ma il tuo è un metodo che mi piace molto! In futuro lo proverò. Grazie e ancora auguri 🌸

      Piace a 1 persona

      1. Avatar Lanuvolettarosa78 (l'originale)
        Lanuvolettarosa78 (l’originale)

        Anche io in passato sottolineavo ma da qualche anno ho preso questa piccola abitudine; anche perché poi a distanza di tempo, mi piace rileggere ciò che ho trascritto, a mò di libro. 🙂

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        1. Sì deve essere veramente stupendo così 😍

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        2. Avatar Lanuvolettarosa78 (l'originale)
          Lanuvolettarosa78 (l’originale)

          Quando sarai “pronta” per farlo, mi dirai! 😉

          Piace a 1 persona

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Retroscena

Sono Anna Negri, classe ’98, dottoranda in Studi Umanistici a Palermo, ex libraia Mondadori, lettrice appassionata (soprattutto di poesia), aspirante scrittrice secondo il mio diario di terza media. Qui raccolgo attività, pareri, approfondimenti.

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