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Libri sotto l’ombrellone: consigli tardivi

Oggi è il sei agosto: per alcuni le vacanze sono iniziate ormai da un mese, per altri devono ancora cominciare, per altri ancora forse non ci saranno nemmeno – consideratemi pure in quest’ultimo gruppo; tutto questo per dire che non è mai troppo tardi per dare qualche consiglio in merito ai “libri sotto l’ombrellone”, famigerata categoria in cui racchiudiamo libri di vario genere che si prestano – secondo noi – meglio di altri alla lettura in spiaggia.

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@riverberodiparole

Ricordate tutto quello che ci eravamo detti nell’articolo dei consigli dell’estate scorsa? – se non lo avete letto vi consiglio di dargli un’occhiata per avere qualche consiglio in più e per riflettere sulla tipologia di lettura che fa per voi sinceramente. Bene, quest’anno sto tentando, su di me, una sorta di terapia d’urto, proponendomi di leggere dei volumi spessi nonostante la mia naturale inclinazione a prediligere i libri brevi e autoconclusivi. Fino a questo punto, posso dire che sta funzionando in parte: vuoi perché questa è l’estate più complicata della mia vita, vuoi perché i libroni con cui ho deciso di “forzarmi” sono molto lontani dalla mia zona comfort (anche in questo senso ho deciso di lanciarmi in una ulteriore sfida contro i miei limiti da lettrice), sta di fatto che comunque rimango una lettrice lenta, e i libroni non mi aiutano molto.

Ma vi dirò come andrà. Certo, avrei potuto scegliere di pormi questa sfida magari in un periodo meno tormentato, ma chi sono io per frenare le idee folli che elabora il mio cervello con il caldo umido estivo? La mia ragionevolezza credo sia evaporata a giugno, nulla da fare.

In ogni caso, il consiglio spassionato dello scorso anno rimane: riflettete, ascoltatevi e capite la vostra predisposizione. A differenza di ciò che si pensa, in estate si ha più tempo e di conseguenza è più facile perderne di più, e di questo me ne sono accorta sulla mia pelle – non sarà così per tutti, ma credo di trovare l’approvazione di molti di voi. Per me è più facile organizzare le mie giornate pienissime invernali rispetto a quelle vuote estive (che non sono mai vuote realmente ma che a volte rimangono tali).

Come provare a riempire queste lunghe/brevi giornate estive?
Anche i libri che vi consiglio quest’anno sono variegati, spero di riuscire a darvi almeno uno spunto in base al genere che preferite.

Febbre-admin-570x804Febbre di Jonathan Bazzi (edito Fandango Libri): praticamente una rivelazione editoriale di questo 2019, Febbre parte dalla semplice constatazione, da parte del protagonista/narratore/autore, di una febbricola che è arrivata e non è andata più via. Con il suo stile spezzato, chiaro, sincero, Bazzi racconta la sua personale vicenda fra tematiche sociali forti, malattia e complessi contesti familiari in un’opera d’esordio che ha conquistato tantissimi lettori e che ha ottenuto la ristampa in breve tempo, ed inoltre è arrivata finalista al Premio Giuseppe Berto di quest’anno. Io e altre meravigliose personcine abbiamo curato il Blog Tour di Febbre nel mese della sua uscita: nel mio articolo affronto la questione del potere nel sistema famiglia descritto e narrato da Bazzi; vi trovate anche i rimandi agli altri articoli di approfondimento sul romanzo.

La leggenda personale del’autore che, sull’onda del potere catalizzante della patologia, trova la forza di comporsi, di ridisegnarsi in un ordine che solo il senno di poi, e il presentimento del temuto finale -la morte- imprimono al suo svolgimento. Malattia e destino, un tema classico in letteratura. – Corriere della sera

9788860446091_0_0_470_75Sempre edito Fandango Libri, il Nuovo Dizionario Affettivo della lingua italiana è un progetto editoriale ammirevole che ricalca quello di dieci anni fa: un’opera collettiva basata sull’individuazione di una parola singola da parte di moltissimi autori sulla base di un qualche loro legame con la stessa. Ciascun autore descriverà la suddetta parola creando una voce di dizionario fatta di storie, suggestioni, ricordi al di là del significato letterale e specifico (da dizionario, appunto) del termine. In questo modo si crea una raccolta intelligente, bellissima da sfogliare e da accogliere, con terminologie di varia natura – in barba al classico concetto di dizionario, fra tradizione e innovazione e spunti di riflessione. Questa edizione contiene i contributi di 368 autori e, come scrive in introduzione Matteo B. Bianchi, “nasce per gioco”, un esperimento letterario di “emotività pura, genuina […], una cosmogonia affettiva che per ciascun autore si riverbera nel suono di una singola parola”. Consigliatissimo da consultare anche in maniera sporadica, in qualsiasi momento.

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Di Annie Ernaux potrei consigliarvi qualsiasi cosa: chi mi segue su Instagram sa bene del mio amore sconfinato per questa meravigliosa autrice che incarna ed esprime tutto quello che cerco in un libro. Il titolo che vi consiglio in questo caso è Il posto, che è intercambiabile con Una donna: questi sono infatti i titoli da cui vi consiglio di cominciare a conoscere la Ernaux (poi potete fare come preferite, l’importante è che leggiate i suoi scritti!). A breve vi parlerò meglio di questa autrice qui sul blog.

 

0x300Kurt Vonnegut è stato una splendida scoperta dello scorso anno, che ancora devo approfondire bene. Vi ho parlato nel dettaglio di Mattatoio n.5, particolarissimo libro che ho molto apprezzato, ma un altro libriccino che mi è piaciuto è stato senza dubbio Quando siete felici, fateci caso, una raccolta di discorsi ufficiali che Vonnegut tenne ai laureandi alla fine del loro anno accademico (commencement speech), tra il 1978 e il 2004. In un insieme di racconti, riflessioni, ricordi e aneddoti, in questo libro viene tracciato il pensiero geniale di Vonnegut nella maniera scorrevole e chiara di una chiacchierata sincera sui temi più attuali e pressanti e non solo.

9788807882531_quartaDi bene in peggio è un saggio complesso, molto breve (appena 83 pagine) ma molto ricco e articolato, che contiene riferimenti ad altre opere per trarre esempi esaustivi e mai banali. Forse non è il testo più indicato quando si hanno mille cose da fare, ma in estate credo che ci si possa dedicare. Il punto di partenza di questo saggio particolarmente stimolante di Paul Watzlawick è la storia di un uomo che comincia a porsi domande esistenziali e smette improvvisamente di essere felice; desideroso di certezze e punti di riferimento, li cerca inizialmente nelle scienze esatte, per rendersi conto, poi, del fatto che tutte le strade finiscono per approdare ad ulteriori e più difficili domande. L’autore punta alla distruzione del concetto di “ipersoluzione”: non possiamo e non dobbiamo concepire la vita come un insieme di certezze, non è tutto in un modo o in un altro, c’è sempre un tertium, la via di un compromesso. Diciamo addio ad assolutismi ed estremismi, smettiamo di cercare un senso di totalità che non esiste e concentriamoci, piuttosto, sulla nostra ricerca, sul nostro viaggio verso la comprensione di noi stessi nel presente, hic et nunc, lontani dal “successo catastrofico”.

Per la poesia quest’anno vi propongo non una ma ben due raccolte:

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I ragazzi che amavano il vento sono Shelley, Keats e Byron, meravigliosi poeti del Romanticismo inglese qui accostati sulla base del loro amore per l’Italia. Le città e le campagne italiane vengono evocate nei loro dettagli più particolari, in un versificare che attinge ai colori, alle acque, ai paesaggi, al senso di libertà e di leggerezza di una eterna gioventù che questi autori sono riusciti a descrivere e comunicare egregiamente. Molto accurata l’introduzione di Roberto Mussapi, curatore dell’edizione.

 

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Altro mio profondo amore – del quale sa bene chi mi conosce – è quello per Antonia Pozzi: piano piano sto cercando di possederne l’opera omnia. Desiderio di cose leggere è una silloge uscita nel 2018 che contiene alcuni bellissimi scritti della poetessa composti fra il 1929 e il 1938, anno della sua tragica morte a soli ventisei anni. A cura di Elisabetta Vergani, con prefazione di Eugenio Borgna, questa raccolta può essere un ottimo strumento per avvicinarsi a una delle voci più significative del Novecento italiano, venuta alla luce soltanto di recente grazie all’attenzione di autori come Montale. Sul mio profilo vi ho parlato anche della sua breve vita in occasione del progetto #poesiesognanti di Lisa.

Spero di avervi offerto degli spunti abbastanza variegati ed adatti a diverse esigenze di lettura; fatemi sapere se leggerete qualcuno di questi libri e consigliatemi anche voi, se volete, un libro da leggere sotto l’ombrellone.

Buona estate, buone vacanze (per i fortunati che possono godersele) e al prossimo articolo!



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Retroscena

Sono Anna Negri, classe ’98, dottoranda in Studi Umanistici a Palermo, ex libraia Mondadori, lettrice appassionata (soprattutto di poesia), aspirante scrittrice secondo il mio diario di terza media. Qui raccolgo attività, pareri, approfondimenti.

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