Questo 24 Marzo 2017, il grande Dario Fo avrebbe compiuto la bellezza di 91 anni. Uomo di teatro in tutte le sue sfumature, si fece portatore della commedia dell’arte italiana in tutto il mondo, riuscendo a conquistare il cuore di tutti e ottenendo, nel 1997, il meritatissimo premio Nobel per la letteratura.
Correva l’anno dello sbarco sulla luna quando Fo, insieme al gruppo teatrale “Nuova Scena” di cui faceva parte, presentò sul palco Mistero buffo, spettacolo in stile giullaresco di cui egli era l’unico attore, e attraverso il quale recitava, analizzava e commentava testi antichi in chiave parodistica, ma con una raffinatezza ed una accuratezza brillanti.
La parola Mistero, ci dice l’attore, veniva già utilizzata nel III secolo dopo Cristo, anno 77, per indicare una rappresentazione sacra. Mistero buffo, invece, è il termine che contrassegna lo spettacolo grottesco, inventato dal popolo che si divertiva e giocava attraverso rappresentazioni ironico-grottesche, che in realtà costituivano soprattutto il mezzo di espressione e di comunicazione del popolo stesso; esso attraverso il teatro poteva provocare, agitare le idee: lo si può considerare un vero e proprio giornale drammatizzato del popolo.
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