Questa scrivania regge il peso della mia testa, un sacco di pensieri pesanti come pietre, uno sciame di colori senza sosta. Rumori familiari di carte sfogliate, ticchettii di penne che scandiscono il tempo. L’odore dell’inchiostro sopra i fogli sa di mare, nero e aspro; la luce accesa e forte sulla testa è il sole della mia spiaggia di scartoffie frantumate.
Cambio pagina, ritorno sulle sponde del mio io e penso.
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