Tutti viviamo momenti felici, momenti tristi, momenti bui in cui tutto ci sembra crollare addosso, e momenti successivi, poco dopo, in cui tutto sembra riprendersi e tornare a splendere. È la vita. Ed è quasi impossibile riuscire a bloccare questo flusso serpeggiante di gioia e dolore, più o meno bilanciati. Eppure credo che una di quelle pochissime forze in grado di farlo sia l’insicurezza.
Ovviamente posso parlare soltanto delle mie di esperienze; ma penso che ogni vita umana sia caratterizzata da una forte dose di speranza. Che non mi si fraintenda: la speranza che voglio intendere io, è quella che ci dona la capacità e la voglia di immaginare e di concepire progetti. Noi donne e uomini abbiamo bisogno di questo per continuare a usare al meglio il cervello, senza rischiare di impazzire.
Tutte le volte in cui mi fermavo a pensare, finivo con l’architettare qualcosa di nuovo, qualcosa di entusiasmante e che, mi ripromettevo, avrei portato a termine con successo. Nove progetti su dieci sono stati accantonati durante il percorso, senza che me ne rendessi conto. Per tutto questo tempo ho continuato a pensare e a progettare, a promettermi promesse che sapevo già che non avrei mantenuto. E la causa di tutte queste idee andate in malora, o della maggior parte di esse, è proprio l’insicurezza, quella mancanza di fiducia, di tranquillità, di padronanza di sé che ti fa andare avanti nonostante tutto, nonostante i tuoi stessi dubbi.
Sono sempre stata carente di sicurezza in tal senso, e mi fermo a questo tipo di insicurezza, perché poi ce ne sono tanti, tantissimi altri.
Me la sono sempre presa con me stessa nell’ultimo periodo, perché mi sono effettivamente resa conto di questa cosa, del fatto che la maggior parte dei miei progetti svanisca in un tentativo riuscito male o nella dimenticanza.
Devo dire di essermi stupita della mia reazione, che è stata piuttosto positiva: intanto sono riuscita a creare questo blog, che pian piano sta diventando sempre più un confine saldo tra la passione per la lettura e la scrittura, e la volontà di costruire qualcosa di mio. Il mio unico progetto, al momento, è questo: fare ordine nei miei pensieri, raccogliere le idee, dedicarmi a questo mondo e farlo bene! Adesso ce la devo fare, e fra alti e bassi devo dire che, fino a questo momento, ci sto riuscendo. Quindi voglio sostituire quella lieve rabbia nei confronti di me stessa con un piccolo incoraggiamento dall’interno, che possa rimpiazzare quella carenza di sicurezza di cui parlavo. E spero che tutti quelli che vivono la stessa condizione possano, chi prima, chi poi, reagire positivamente a questo tipo di impedimento mentale autoimposto.
– Momento nuove –
Questo articolo è un po’ particolare, a metà fra una riflessione, una confessione e una sorta di “definizione dei futuri propositi”. In cantiere si trova una nuova recensione sulla mia ultima lettura, un libro che avevo elencato nel primo articolo de #losguardodavicino: Il giardino segreto di Banana Yoshimoto. Ma Settembre è il mese dei nuovi obiettivi, delle nuove intenzioni e delle idee folgoranti – quando arrivano; quindi stavo pensando anche ad una nuova rubrica in cui poter racchiudere gli articoli come questo, un po’ informativi, un po’ introspettivi. Ovviamente, quando potrò, continuerò a portare avanti le raccolte esistenti, cercando di modificarle sempre al meglio. È un periodo un po’ dissestato, ma mi sto organizzando; e che Settembre me la mandi buona!
Vi lascio con questa domanda: quanto è stata/è forte l’impronta dell’insicurezza nella vostra vita?
Grazie per la lettura, buona giornata e a presto!
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